Nel panorama attuale delle politiche sociali italiane, l’Assegno di Inclusione (ADI) si configura come uno strumento fondamentale nella lotta alla povertà e all’esclusione sociale. Introdotto nel 2024 in sostituzione del Reddito di Cittadinanza, l’ADI si propone di offrire non soltanto un sostegno economico continuativo, ma anche un percorso strutturato di accompagnamento verso l’autonomia lavorativa e sociale. Questa misura nasce con l’obiettivo di integrare il supporto economico con interventi attivi di politica del lavoro, formazione professionale e inclusione personalizzata, valorizzando le potenzialità di ogni individuo e nucleo familiare.
Cos’è l’Assegno di Inclusione
L’Assegno di Inclusione è un beneficio economico mensile destinato ai nuclei familiari che versano in condizioni di difficoltà economica e sociale. A differenza di un sussidio meramente assistenziale, l’ADI è legato alla partecipazione a percorsi attivi di inclusione, il che implica un impegno da parte del beneficiario a collaborare con i servizi sociali territoriali e, se idoneo, con i Centri per l’Impiego. L’ADI punta a responsabilizzare i cittadini, proponendo un modello di welfare basato sulla corresponsabilità e sull’inserimento graduale nel mondo del lavoro.
Requisiti: a chi spetta l’ADI
Possono beneficiare dell’ADI i nuclei familiari che rispettano precisi requisiti economici, anagrafici e di residenza:
- Essere residenti in Italia da almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo;
- Avere un ISEE in corso di validità non superiore a 9.360 euro annui;
- Rientrare nei limiti patrimoniali previsti: patrimonio mobiliare inferiore a 6.000 euro (soglia aumentata in base alla composizione familiare), assenza di immobili diversi dalla prima casa oltre determinati valori;
- Presenza all’interno del nucleo familiare di almeno uno tra i seguenti soggetti: minori, persone con disabilità, soggetti con più di 60 anni, persone svantaggiate inserite in programmi di inclusione.
Sono esclusi dal beneficio coloro che non rispettano le condizioni di permanenza sul territorio nazionale, che non partecipano alle attività previste dai patti di attivazione o che risultano in possesso di patrimoni o redditi superiori ai limiti fissati.
Funzionamento dell’ADI: come viene calcolato
Il funzionamento dell’Assegno di Inclusione si basa su un meccanismo di integrazione al reddito. L’importo erogato è variabile e tiene conto della differenza tra il reddito familiare disponibile e una soglia teorica di riferimento, pari a 6.000 euro annui, da moltiplicare secondo una scala di equivalenza che considera il numero e le caratteristiche dei componenti del nucleo. In presenza di un canone di locazione, è previsto un contributo aggiuntivo.
Il percorso del beneficiario prevede, in primo luogo, la sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale (PAD), che rappresenta il primo passo per l’attivazione dei servizi. Successivamente, è previsto un colloquio di valutazione con i servizi sociali o con i Centri per l’Impiego, volto a identificare un progetto personalizzato di inclusione. Questo piano può comprendere formazione professionale, tirocini, reinserimento lavorativo, assistenza educativa, supporto psicologico, servizi alla persona e interventi per favorire la conciliazione tra vita familiare e lavoro.
Sono previste sanzioni per chi non rispetta gli impegni sottoscritti, come la sospensione o la revoca del beneficio, a garanzia della serietà del percorso.
Come fare domanda
La domanda per ottenere l’Assegno di Inclusione deve essere inoltrata attraverso il portale ufficiale dell’INPS, accedendo tramite le credenziali digitali (SPID, Carta d’Identità Elettronica o Carta Nazionale dei Servizi). In alternativa, è possibile rivolgersi a CAF e patronati che forniscono assistenza gratuita nella compilazione e nell’invio della richiesta. È indispensabile possedere un’attestazione ISEE aggiornata e verificare la correttezza di tutti i dati anagrafici e reddituali inseriti.
In caso di accoglimento della domanda, l’erogazione avviene tramite la cosiddetta Carta di Inclusione: una carta elettronica prepagata, utilizzabile per acquisti di beni essenziali, pagamento di bollette e servizi. Non è possibile prelevare contanti se non entro limiti stabiliti, e non sono ammessi acquisti di beni voluttuari.
Un nuovo patto sociale
L’Assegno di Inclusione rappresenta un passo avanti nel tentativo di creare un sistema di protezione sociale più equo e attento ai reali bisogni delle persone in difficoltà. La sua efficacia dipenderà dalla capacità delle istituzioni di attuare in modo efficiente i progetti di inclusione, di monitorare i risultati e di favorire una collaborazione concreta tra servizi sociali, enti di formazione e aziende. L’ADI non è solo un aiuto economico, ma un patto sociale, che mira a restituire dignità, autonomia e prospettive a chi si trova ai margini della società.