La stretta interconnessione fra geopolitica e mercati finanziari non è mai stata così evidente. I conflitti in corso tra Ucraina e Russia e tra Israele e Hamas (nel contesto più ampio della questione israelo‑palestinese) hanno riportato le spese militari al centro del dibattito pubblico. Ogni esplosione sul campo di battaglia produce un’eco fragorosa nei bilanci statali, nei mercati obbligazionari e nei listini di borsa. Questo articolo analizza la struttura economica che alimenta la guerra: dai dati macro‑di bilancio fino al costo «al pezzo» di missili, munizioni e piattaforme d’arma.
Spese militari globali: trend in accelerazione costante
- Record storico 2024: secondo il SIPRI, la spesa militare mondiale ha raggiunto i 2 .440 miliardi di dollari, +6,8 % su base annua e +19 % rispetto al 2020.
- Top 5 investitori: Stati Uniti (916 mld $), Cina (296 mld $ stimati), Russia (109 mld $), India (85 mld $) e Arabia Saudita (75 mld $).
- Europa sotto pressione: la guerra in Ucraina ha spinto i Paesi NATO europei a superare la soglia media del 2 % del PIL prevista dall’Alleanza; Polonia e Baltici investono oltre il 4 %.
- Italia: il Documento Programmatico della Difesa 2025 fissa stanziamenti per 30,2 mld € (1,56 % del PIL) con l’obiettivo di raggiungere il 2 % entro il 2028.
La crescita non riguarda solo l’acquisto di armamenti convenzionali. Avanzano gli investimenti in cyber‑difesa, spazio e intelligenza artificiale militare, ambiti in cui il ritorno economico si misura più in deterrenza strategica che in efficacia tattica immediata.
Quanto costa combattere? Il tariffario di missili e munizioni
Missili e proiettili
Sistema d’arma | Costo unitario (USD) | Note operative |
---|---|---|
Proiettile artiglieria 155 mm | 2 000 – 8 000 | Fino a 10 000 al giorno in Ucraina |
Javelin FGM‑148 | 178 000 | Lanciatore riutilizzabile escluso |
Stinger FIM‑92 | 120 000 | Missili antiaerei spalleggiabili |
Hellfire AGM‑114 | 115 000 – 150 000 | Impiego su droni ed elicotteri |
Tamir Iron Dome | 40 000 – 50 000 | Intercettore aria‑aria |
Iskander‑M | ≈ 3 000 000 | Raggio 500 km, testata convenzionale |
Shahed‑136 (UAV) | 20 000 – 40 000 | Drone «one‑way» |
Esempio: una salva di 20 Iskander su infrastrutture ucraine costa ≈ 60 mln $; la difesa con 40 intercettori NASAMS (~400 k $ l’uno) vale ≈ 16 mln $. In una sola notte vengono bruciati 76 mln $, più del budget annuale per la ricerca oncologica di molti Paesi europei.
Sistemi e piattaforme
- Carro armato Leopard 2 A7: ~ 12 mln $
- F‑35A Lightning II: ~ 82 mln $ (senza motore di riserva e add‑on)
- Drone Bayraktar TB2: ~ 5 mln $ (con stazione di controllo)
- Batteria Patriot PAC‑3 completa: > 1 mld $
La logistica pesa: mantenere operativo un battaglione corazzato moderno può costare 15 000 – 20 000 $ l’ora solo di carburante, esclusa la manutenzione.
Finanza pubblica sotto stress
Ucraina
- Spesa difesa ante‑2022: ~ 5 % del PIL; oggi sfiora il 35 %.
- Deficit 2024 stimato al 20 % del PIL, coperto da aiuti esteri (> 160 mld €) e titoli di debito ad alto rendimento.
Russia
- Bilancio difesa 2025 > 7 % del PIL; quasi un rublo su tre della spesa federale va alla guerra.
- Calo delle entrate energetiche e sanzioni inducono emissioni obbligazionarie domestiche e uso del Fondo nazionale di ricchezza.
Israele
- Difesa al 5,3 % del PIL in tempi di pace; l’operazione a Gaza costa ≈ 1,2 mld $ al mese.
- Assistenza militare USA: 3,8 mld $/anno più pacchetti straordinari.
Stati Uniti
- Difesa pari a ≈ 12 % del bilancio federale; il DoD è il maggiore datore di lavoro al mondo (~ 3 mln di persone, riservisti inclusi).
- Il programma dei sottomarini Columbia‑class (2026‑2042) sfiora i 130 mld $.
L’elevata spesa militare genera un «effetto spiazzamento»: fondi per infrastrutture civili, istruzione e sanità vengono ridotti o posticipati, con ricadute sulla crescita di medio periodo.
Chi guadagna dall’economia di guerra
- Lockheed Martin: backlog record (160 mld $); +27 % in borsa da gennaio 2022.
- Rheinmetall: ricavi duplicati nel segmento munizioni; nuove linee 155 mm in Germania e Ungheria.
- Leonardo: contratto AW249 (24 elicotteri) con il governo italiano; domanda globale di sistemi anti‑drone.
- Elbit Systems: utili Q1 2025 +48 % YoY grazie a munizioni guidate di precisione.
L’iShares U.S. Aerospace & Defense ETF (ITA) ha sovraperformato l’S&P 500 di 15 punti nei 24 mesi successivi all’invasione russa dell’Ucraina.
Indicatori macro da monitorare
- Defense‑to‑GDP ratio
- Debito/PIL post‑conflitto
- Spread sui titoli di Stato dei Paesi belligeranti
- Indice PMI metallurgico (leading indicator della produzione bellica)
- Flussi di capitali verso ETF difesa
Un deterioramento simultaneo segnala il passaggio da «guerra breve» a economia di guerra strutturale.
Conclusione: il costo invisibile della sicurezza
Ogni proiettile, missile o drone rappresenta non solo un’unità distruttiva, ma anche un trasferimento di risorse dalle casse pubbliche al settore privato della difesa. L’impatto emerge su debito pubblico, inflazione dei beni industriali e pressione fiscale futura. Al di là dell’aspetto etico, la sostenibilità finanziaria di conflitti prolungati è la vera cartina di tornasole della resilienza di una nazione.
La domanda centrale non è «quanto costa vincere», ma quanto costa continuare a combattere e quali opportunità di sviluppo vengono sacrificate. Solo una piena trasparenza di bilancio consente all’opinione pubblica di valutare se il prezzo pagato – in termini di sicurezza, crescita e benessere sociale – sia davvero sostenibile nel lungo periodo.