Il pignoramento presso terzi è una procedura esecutiva che permette al creditore di recuperare le somme dovute in modo rapido, agendo su terze parti come datori di lavoro, INPS o banche che detengono somme o crediti del debitore. Con la Legge n. 56/2024, le regole per il 2025 sono state aggiornate, stabilendo in modo chiaro importi, scadenze e limiti.
Che cos’è e come funziona
Il pignoramento presso terzi consente al creditore di bloccare somme come stipendi, pensioni, TFR o crediti spettanti al debitore, accelerando il recupero del credito. Il debitore risponde con il proprio patrimonio, esclusi i beni essenziali per la dignità e la sussistenza propria e dei familiari.
Quote pignorabili su stipendi e pensioni
Secondo l’articolo 545 c.p.c.:
- Soglia minima impignorabile: 1.000 euro.
- Soglia massima esente: doppio dell’Assegno Sociale (538,68 euro nel 2025).
- Quote pignorabili: 1/10 fino a 2.500 euro, 1/7 da 2.500 a 5.000 euro, 1/5 oltre 5.000 euro.
Queste regole si applicano a stipendi, pensioni, TFR e indennità.
Redditi impignorabili e con limiti
Impignorabili: sussidi di sopravvivenza, sussidi per maternità, malattia o funerale, pensioni di invalidità.
Pignorabili con limiti: stipendi e salari (1/5), tributi (1/5), alimenti (1/5 salvo diversa disposizione), pensioni e assegni (nei limiti di legge), conti correnti con accrediti di stipendi/pensioni (fino al triplo dell’Assegno Sociale se il deposito è precedente al pignoramento).
Importi aggiuntivi da trattenere
Il terzo trattiene:
- 1.000 euro per crediti fino a 1.100 euro;
- 1.600 euro per crediti fino a 3.200 euro;
- Metà dell’importo per crediti superiori a 3.200 euro.
Queste somme si aggiungono alle trattenute ordinarie dopo la notifica dell’atto.
Ordinanza e dichiarazione del creditore
Il creditore invia al terzo una dichiarazione con numero di ruolo, dati della procedura, importi con interessi e spese, modalità di pagamento con IBAN o altre modalità. Il terzo trattiene le somme solo dopo la notifica.
Efficacia e decadenza
Il pignoramento dura 10 anni dalla notifica e può essere rinnovato entro 2 anni dalla scadenza. In caso contrario, il terzo è liberato dagli obblighi dopo 6 mesi. La dichiarazione va depositata entro 10 giorni dall’ultima notifica.
Ritardi nella notifica
Se la notifica avviene oltre 90 giorni, gli interessi si sospendono fino alla notifica. Se avviene oltre 6 mesi, l’ordinanza perde efficacia e deve essere rinnovata.
Modalità di notifica
La notifica dell’ordinanza avviene tramite PEC o domicilio digitale, garantendo tracciabilità e tempi rapidi.
Consigli pratici
Per i creditori: controllare le somme pignorabili, rispettare i termini, allegare dati completi al terzo.
Per i debitori: verificare i limiti di pignorabilità, controllare le trattenute e, se necessario, consultare un professionista per tutelare le soglie di esenzione.
Conclusione
Il pignoramento presso terzi rappresenta uno strumento efficace per il recupero dei crediti nel 2025. Conoscere limiti, regole e procedure consente di gestire in modo corretto e consapevole questa procedura per tutelare i diritti di tutte le parti coinvolte.