La stretta interconnessione fra geopolitica e mercati finanziari non è mai stata così evidente. I conflitti in corso tra Ucraina e Russia e tra Israele e Hamas (nel contesto più ampio della questione israelo‑palestinese) hanno riportato le spese militari al centro del dibattito pubblico. Ogni esplosione sul campo di battaglia produce un’eco fragorosa nei bilanci statali, nei mercati obbligazionari e nei listini di borsa. Questo articolo analizza la struttura economica che alimenta la guerra: dai dati macro‑di bilancio fino al costo «al pezzo» di missili, munizioni e piattaforme d’arma.
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